Chi è San Francesco di Paola?

Nasce a Paola (Cosenza) il 27 marzo 1416; viene subito battezzato con il nome di Francesco, per voto fatto dalla madre a San Francesco d'Assisi.
Dopo un mese dalla nascita si ammala gravemente all'occhio sinistro, e la mamma si rivolge ancora al Santo di Assisi, fa il voto di vestirlo dell'abito votivo e di tenerlo per un anno in un convento francescano e ne ottiene la guarigione.
A 13 anni viene accompagnato dai genitori al convento dei Frati Minori Conventuali di S. Marco Argentano (CS) per adempiere alla promessa; e già qui dà chiari segni di santità ed opera i primi miracoli.

1) A 15 anni si ritira in una grotta presso Paola, dove, consolato da estasi e visioni, vive una vita di preghiere e di penitenza.

Nel 1435, cioè a 19 anni, già accoglie i primi discepoli ed inizia a fabbricare il primo convento: è uno dei più giovani fondatori di Ordini religiosi che la storia registri.




Un giorno, mentre Francesco era assorto nella preghiera, gli apparve l'Arcangelo San Michele, il quale gli consegnò lo Stemma per il suo Ordine, gli Eremiti di S. Francesco di Paola o Minimi , fondato sulla povertà, castità, penitenza, obbedienza ed umiltà. (vetrata)

Sullo Stemma, la scritta CHARITAS sta ad indicare la Carità , intesa come San Paolo, come Amore, verso tutti e soprattutto verso i poveri, i bisognosi, i diseredati.

[La rappresentazione dello stemma in molti casi come nella nostra statua, assume la forma e il colore dorato dell'Ostensorio . quindi Cristo - Eucaristia]

Dal 1444 al 1464 San Francesco e' in Calabria, dove fonda numerosi conventi e opera strepitosi miracoli. Proprio legato alla costruzione della Chiesa e del convento di Paola è legato un delizioso miracolo, che spiega la presenza di un agnellino accanto alla nostra statua di San Francesco di Paola (una delle poche, se non l'unica )

Il Santo era molto affezionato ad un agnellino che aveva chiamato Martinello .
Un giorno, mentre gli operai stavano lavorando alla costruzione del convento a Paola , decisero di mangiarlo e, dopo averlo cotto e consumato, gettarono le ossa e i resti nella fornace dove veniva preparata la calce.
Alla sera, non vedendolo in giro, il Santo cominciò a cercarlo e chiese agli operai se avessero visto Martinello ; essi negarono, ma quando cominciò a chiamarlo l'agnellino uscì dalle fiamme completamente sano e in vita e corse belando verso Francesco. Grandissimo lo stupore e l'imbarazzo degli operai.

 

Nell'aprile 1464 (precisamente il 4) San Francesco doveva recarsi in Sicilia: a Milazzo lo attendevano per la costruzione di un convento. Sulla riva di Catona , un paesino in provincia di Reggio Calabria, si avvicinò ad un tale, proprietario di una barca carica di legname che stava per salpare e gli chiese di accoglierlo sulla barca con i suoi confratelli.

Il barcaiolo rispose che li avrebbe portati solo se lo avessero pagato; poiché essi non avevano un soldo, Francesco, senza scomporsi, si allontanò sulla riva e si inginocchiò per pregare.
Dopo un po' si alzò, benedisse il mare, distese il suo mantello e vi fece salire sopra i due confratelli; intanto aveva attaccato una estremità del mantello al suo bastone, come se fosse una vela (logo - vetrata).
(E' forse il miracolo più noto che ha ispirato artisti: poeti, pittori, scultori . e lo stesso Franz Liszt , il grande compositore e celebre pianista ungherese, che da questo miracolo trasse ispirazione per quella splendida pagina musicale, dal titolo: "San Francesco di Paola che cammina sul mare")

 

6) Nel 1481 San Francesco si trovava a Napoli, alla corte del re, il quale, volendo provare la sua santità, gli fece portare un vassoio pieno di monete d'oro da utilizzare per la costruzione di un convento.

San Francesco prese una moneta in mano e la spezzò. Ne uscì del sangue e il Santo fece notare al re (Ferrante d'Aragona - Ferdinando I) che era il sangue dei suoi sudditi, sfruttati e mal pagati per il loro lavoro. (vetrata)

Intanto la fama della santità di Francesco e di taumaturgo (operatore di miracoli) si diffondeva non solo nel regno di Napoli ma in tutta l'Italia. Risanava infermi, aiutava i bisognosi e alzava spesso la voce contro i potenti in favore degli oppressi .

 

Prima di raccontare l'ultima parte della vita di S. Francesco, ci soffermiamo sul miracolo operato dal Santo su Luca Perri quando era bambino e raccontato dal medesimo (soggetto di una vetrata).

Egli racconta che, avendo «una gamba senza vita, con un 7) male che chiamano sciatica», venne affidato «alla cura di molte donne mediche». Era stato a letto circa tre mesi, la sua famiglia aveva «consumato molto denaro e dato molti beni a queste donne», senza tuttavia recuperare la salute. Peggiorando il male nell'arto, la «mamma strinse al collo suo figlio e lo portò da frate Francesco, poiché il bambino non poteva mettere a terra il piede».

È una scena commovente, questa della mamma di Luca che, nella disperazione, afferra il suo fanciullo tra le braccia e corre sulla montagna per chiedere la guarigione, non alla scienza, ma alla santità di un eremita.

Giunta lassù, incontrò Francesco che, appena li vide, disse loro: «Andate, aspettatemi al convento».
Prese una « grande caldaia piena di acqua e di cenere e la pose a bollire sul fuoco». Con « quell' acqua bollente iniziò a lavare la gamba del bambino», che il mattino seguente «si trovò sano e pulito come era prima di ammalarsi».

 

Il 2 febbraio 1483, per ordine del Papa Sisto IV, Francesco lasciò la Calabria per recarsi in Francia presso il re Luigi XI, gravemente ammalato. Ha inizio così per il nostro San Francesco di Paola il periodo francese, che durerà per circa 24 anni sino alla morte (2 aprile 1507). [Compie il viaggio a piedi fino a Napoli. Da Napoli a Roma in nave. Nel marzo del 1483 Francesco, accompagnato da una delegazione di nobili francesi e napoletani, sbarca a Frejus ( oggi nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra ) , trovata deserta per l'imperversare della peste che viene allontanata per un suo prodigioso intervento, permettendo il ritorno degli abitanti nella città.]

Tra l'aprile e l'agosto arriva a Tours e fu ospitato dal re nel Castello di Plessis-les-Tours . Subito il Santo consigliò il re a sistemare le cose del regno e a disporsi da buon cristiano alla morte. Dopo tante insistenze per ottenere la guarigione, finalmente Luigi XI si rassegnò e fece una pia morte tra le braccia di Francesco (30 agosto).

 

Il 28 marzo 1507, domenica delle palme, Francesco si ammala di una febbre insistente che si va aggravando durante la settimana santa. Muore il venerdì santo, alle 10 del mattino ca , del 2 aprile 1507, alla veneranda età di 91 anni e 6 giorni (nonostante il voto solenne di vita quaresimale quotidiana e perpetua ), nel Castello di Plessis-les-Tours .

 

Fu canonizzato dal Papa Leone X il 1° maggio 1519, a soli dodici anni dalla morte e viene proposto ancora oggi non solo come modello di penitenza, ma anche di coraggio nel denunciare "le malversazioni dei potenti" (Paolo VI, 27 maggio 1977).

Il 27 marzo 1943 il papa Pio XII proclama S. Francesco patrono della gente di mare; il 2 giugno 1962 Giovanni XXIII lo proclama patrono della Calabria.

(libero adattamento da vari testi personali e / o tratti da Siti on-line)