Apostolato della Preghiera
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mercoledì ore 15

L’ Apostolato della Preghiera             Vedere e servire Cristo nei fratelli

Le forme specifiche nelle quali si incarna la spiritualità dell'Apostolato della Preghiera (AdP) sono estremamente semplici e poco numerose, tanto da essere facilmente accessibili a tutti i battezzati. Adulti, giovani, anziani, sani, malati, celibi, coniugati, separati, tutti possono vivere questa spiritualità, in modo comunitario o individuale.
È opportuno precisare che l’AdP non è un movimento nel senso proprio del termine, ma piuttosto un'associazione di fedeli e un servizio ecclesiale, che può essere utile anche ai fedeli che fanno parte di movimenti o altre associazioni cristiane che possiedono una propria spiritualità. Una sezione speciale, riservata ai bambini e ai giovanissimi è il Movimento eucaristico giovanile (Meg), che intende formare le nuove generazioni alla vita cristiana, invitandoli a vivere secondo lo stile di Gesù.
Questa grande adattabilità e ubiquità dipendono dal fatto che l’AdP propone semplicemente un modo di vivere con maggiore consapevolezza la graziaricevuta con il battesimo e di esercitare il sacerdozio comune dei fedeli.

Popolo sacerdotale
L'Apocalisse, il libro della rivelazione, parla di un sacerdozio condiviso da molti, anzi da un intero popolo: «Hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra» (Ap 5,9-10). Il battesimo ci ha resi figli di Dio e membri di questo regno di sacerdoti, che non sono costituiti per compiere particolari atti liturgici, ma per regnare sulla terra. Un famoso passaggio della Lettera ai Romani ci aiuta a comprendere come esercitare la nostra dignità sacerdotale: «Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter di-scernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (Rm 12,1-2). Il corpo indica l'intera persona, in tutte le sue azioni e relazioni. Il sacrificio da offrire a Dio è rinunciare alla logica del mondo, che abita in noi e condiziona il nostro comportamento, per vivere secondo la logica del Vangelo. La Lumen gentium ha sviluppato questo tema: «Cristo Signore [...] fece del nuovo popolo un regno di sacerdoti per il Dio e Padre suo [...] per offrire, mediante tutte le attività del cristiano, spirituali sacrifici, e far conoscere i prodigi di colui, che dalle tenebre li chiamò all'ammirabile sua luce (1Pt 2,4-10). [...] I fedeli, esercitano il loro sacerdozio [...] con la testimonianza di una vita santa, con l'abnegazione e la carità operosa» (LG 10). Da questa dignità sacerdotale, donataci nel battesimo, derivano le due espressioni fondamentali della spiritualità dell'AdP: l'offerta della giornata e la centralità dell'eucaristia.

Offerta della giornata
L'AdP nacque in Francia il 3 dicembre 1844 (festa di san Francesco Saverio, patrono delle missioni) in un seminario, con una esortazione del padre spirituale don  Gautrelet. I seminaristi, impazienti di diventare apostoli e missionari, finivano per trascurare i loro studi.
Il padre Gautrelet li esortò a cercare la volontà di Dio qui e ora, con la seguente proposta: «Quando ti svegli al mattino, offri la tua giornata a Dio. Aggiungi una preghiera in più alle tue preghiere del mattino. Che la tua prima preghiera sia: Mio Dio, ti offro questo giorno, tu l'hai dato a me, io te lo rendo. Tu mi hai dato tutto quello che sono e tutto quello che ho. Mi hai dato la mia mente, il mio corpo, il mio tempo, la mia energia, la mia salute, i miei amici, la mia famiglia, la mia fede, tutto! E io voglio restituirti tutto. Desidero restituire per amore al tuo amore, tutto ciò che sono e che ho; tu mi hai dato tutto per amore e io desidero restituirti tutto per amore. Desidero utilizzare tutto, come tu vuoi che io lo utilizzi. Così è, mio Signore. Voglio compiere la tua volontà in ogni attività, con ogni persona che incontrerò oggi. Voglio essere lo strumento della tua pace, del tuo amore, della tua giustizia, della tua fedeltà, della tua verità, della tua vita!». La proposta conserva tutta la sua freschezza ed è ancora attuale. Da allora in poi l'offerta quotidiana è la pratica più caratteristica dell'AdP. Attraverso essa tutta la vita, anche gli atti più semplici e più piccoli vengono offerti al Padre, per mezzo del Figlio, nella grazia dello Spirito Santo, in unione al sacrificio eucaristico. Questa offerta introduce a un rapporto di reciprocità con Dio, e spinge a vivere con pienezza la vita quotidiana, perché tutto assume un significato più pieno e più profondo. Se la si prende sul serio, l'offerta trasforma chi la compie: non è possibile offrire al Signore la propria giornata e contemporaneamente nutrire pensieri e comportamenti contrari al Vangelo. L'offerta quotidiana conduce alla pratica del servizio e della solidarietà con tutti i nostri fratelli, che sono la verifica dell'autenticità dell'offerta. Non a caso l'AdP ha scelto come suo motto l'espressione "pregare e servire", perché la devozione al Cuore di Gesù porta ad assimilare i suoi sentimenti, in un amore fedele al Padre e agli uomini. «La vera devozione non consiste solo nel cercare Dio nel cielo o il Cristo nell'eucaristia, ma consiste egualmente nel vederlo e servirlo in ciascuno dei nostri fratelli» (sant'Alberto Hurtado sj).

Centralità dell'eucaristia In particolare l'eucaristia acquista un nuovo significato. La messa comincia quando ci si sveglia al mattino, prima ancora che venga celebrata in chiesa, con l'offerta della giornata, e continua quando la celebrazione si è conclusa, durante tutto il giorno. L'eucaristia non è più soltanto un atto di culto, ma tende a diventare un'esperienza di vita.
Papa Benedetto XVI, nell'Esortazione apostolica postsinodale Sacramentum caritatis, richiama il tema del culto spirituale e della dimensione eucaristica della vita cristiana: «Non c'è nulla di autenticamente umano - pensieri e affetti, parole e opere - che non trovi nel sacramento dell'Eucaristia la forma adeguata per essere vissuto in pienezza» (71). Così il "culto gradito a Dio", il culto spirituale diventa un modo nuovo di vivere tutte le circostanze e i momenti della vita in unione con Cristo e come offerta a Dio.
Vivere il mistero eucaristico significa anche essere guidati dallo Spirito verso una nuova conoscenza della realtà e una nuova coscienza della propria responsabilità di fronte agli altri e di fronte al creato. «L'eucaristia spinge ogni credente a farsi pane spezzato per gli altri e dunque a impegnarsi per un mondo più giusto e fraterno» (88); «ci spinge a denunciare le situazioni indegne dell'uomo, in cui si muore a causa dello sfruttamento, e ci dona nuova forza e coraggio per lavorare senza sosta all'edificazione della civiltà dell'amore» (SC 91).

Verifica della sera
All'offerta del mattino corrisponde la preghiera della sera, che diventa un momento di verifica circa la verità dell'offerta. Secondo la spiritualità dell'AdP, la revisione della giornata trascorsa (esame di coscienza) assume una prospettiva particolare: l'attenzione si sposta da noi stessi a Dio come vero centro e protagonista della giornata. La domanda da porsi non è più: «Cosa ho fatto di buono o di male oggi?», ma piuttosto: «Cosa ha fatto Dio di buono, con il dono che gli ho offerto all'inizio del giorno?». Dio mi ha donato questo giorno e io gliel'ho restituito; cosa ha fatto con questo dono? È stato veramente il Signore della mia giornata? Ho vissuto questo giorno come uno strumento del suo amore, pace, verità, giustizia?
La preghiera della sera è l'occasione privilegiata per diventare sempre più consapevoli di ciò che Dio sta operando nella nostra vita, intorno a noi, nelle nostre relazioni inter-personali, nella società e nel mondo. Così diventiamo anche più disponibili all'azione dello Spirito Santo e cresce in noi un senso di gioia e di pace profonda, perché ci rendiamo conto che Dio ci ama e ha gradito la nostra offerta.

Riconciliazione – Pratiche
L'esame della sera si innalza periodicamente al livello sacramentale, attraverso il sacramento della riconciliazione. Qui oltre al perdono per i peccati di ieri cerchiamo e riceviamo anche la forza per affrontare le sfide e le prove di domani. Riceviamo la grazia sacramentale di cui abbiamo bisogno per superare la nostra tendenza al peccato, i nostri attaccamenti, la nostra avidità, la nostra sensualità, le nostre paure e le nostre debolezze.
Con queste quattro pratiche iniziò e ancora oggi si realizza la spiritualità dell'AdP: due pratiche di preghiera (l'offerta del mattino e l’esarne della sera); due pratiche sacramentali (l'eucaristia e la riconciliazione). Queste quattro pratiche costituiscono la struttura fondamentale, che rende possibile a ogni cristiano una crescita sempre più grande nello Spirito Santo.
Alle due pratiche sacramentali si può collegare idealmente anche la pratica dei primi venerdì. Nel 1869 padre Franciosi scoprì negli scritti di santa Margherita Maria (morta nel 1690) una speciale promessa di Gesù. «Un venerdì, durante la santa comunione, Egli disse alla sua indegna serva - se essa non si sbaglia -: Io ti prometto, nell'eccesso della misericordia del mio Cuore, che il suo amore onnipotente accorderà a tutti quelli che ricevono la comunione durante nove primi venerdì del mese consecutivi la grazia della penitenza finale, che non moriranno in disgrazia, né senza ricevere i sacramenti; il Mio Cuore sarà il loro rifugio sicuro negli ultimi momenti della loro vita» (Lettera 86, 1688).
La promessa va situata nel clima spirituale e teologico del tempo, che risentiva ancora l'influsso del giansenismo (condannato dalla Chiesa nel 1653), che riservava la salvezza a pochi eletti. Le parole di Gesù a santa Margherita Maria rendevano accessibile la salvezza a tutti, attraverso una via semplice e facile. L'accento non è su un Dio matematico, che conta i punti, ma su un Dio dal cuore magnanimo, disposto a donare a tutti la vita eterna.
Giovanni Paolo II ha sottolineato il senso profondo della pratica dei primi venerdì, attraverso cui «il fedele riconciliato con Dio, con la Chiesa e con i suoi fratelli attraverso il sacramento della penitenza, si unisce al Cuore di Gesù nutrendosi con il sacramento dell'Eucaristia e partecipando ai suoi sentimenti di offerta e di riparazione».

Intenzioni mensili
L'AdP propone ai fedeli di pregare ogni mese per la stessa intenzione generale ricevuta dal Papa e per l'intenzione missionaria ricevuta dalla Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, cui si aggiunge in Italia l'intenzione ricevuta dalla Cei. Si realizza così una forte solidarietà e una profonda comunione di preghiera nelle varie regioni del mondo. Poiché le intenzioni vengono assegnate dal Papa, la preghiera diventa essa stessa un servizio ecclesiale e una missione per la costruzione del regno di Dio, non solo nella propria vita o nel proprio ambiente, ma nel mondo intero.
Si calcola che attualmente 100 milioni di persone in tutto il mondo pregano ogni giorno per le intenzioni mensili diffuse dall'AdP. Tutte queste persone formano una rete di preghiera intorno al mondo e offrono al Signore una splendida opportunità per diffondere nel mondo la sua grazia, attraverso di loro, secondo l'intenzione comune.

Consacrazione
L'AdP invita i fedeli a consacrarsi al Cuore di Gesù, a fare della propria vita un'offerta al Padre, a unirsi più intimamente al dono d'amore del suo Figlio, attraverso un atto di consacrazione. Sono possibili varie forme di consacrazione: personale, familiare, comunitaria. La consacrazione al Sacro Cuore di Gesù non aggiunge nulla alla consacrazione battesimale, ma ne costituisce un rinnovamento e un'attualizzazione da parte di fedeli che vogliono manifestare pubblicamente la loro intenzione di vivere in un rapporto di amore più grande con il Signore, prendendo sul serio le esigenze del Vangelo. È necessaria una preparazione previa, per essere disposti a rimettersi completamente nelle mani di Dio (un corso di esercizi spirituali, un ritiro, letture scelte, confessione sacramentale). La consacrazione si effettua nell'occasione di una data significativa, durante la celebrazione eucaristica, facendo ricorso a una formula tradizionale, o redatta della persona o dal gruppo, al momento dell'offertorio o prima di ricevere la comunione.

Riparazione
La riparazione è la partecipazione all'amore redentore di Gesù Cristo, espresso nel simbolo del Sacro Cuore. La riparazione per i peccati personali e per quelli degli altri, comporta anzitutto la consapevolezza della presenza e delle conseguenze negative del peccato nel mondo. Secondo l'insegnamento di Giovanni Paolo II, è unita al tema della santità e inizia dal proprio cuore, con la conversione personale. La riparazione si situa nella stessa prospettiva dell'offerta quotidiana, con la quale si offre la propria vita, unendola al sacrificio eucaristico, per la salvezza del mondo. Per questo la riparazione non può limitarsi alla preghiera, all'adorazione e alla contemplazione delle sofferenze di Gesù nella sua santa passione, ma si manifesta soprattutto nella compassione per i nostri fratelli che soffrono attualmente pene e tribolazioni. Così la civiltà del Cuore di Cristo potrà edificarsi sulle rovine accumulate dall'odio e dalla violenza: questa è la vera riparazione voluta dal Cuore del Salvatore (dalla Lettera di Benedetto XVI, 15.5.2006).